Con la sabbia che man mano passa da una camera all’altra, con uno spazio che si svuota e uno che si riempie, la clessidra fa da metafora alla nostra vita. E se la prendessimo ad esempio, forse, potremmo anche correggere il tiro Clessidra, uno di quegli oggetti a me più cari, che mi ha sempre trasmesso la magia del tempo, del suo trascorrere. Anni fa, al supermercato, ne trovai una che mi sembrò essere inviata direttamente dal cosmo… durava la bellezza di 45 minuti, nel mio mestiere una cifra netta, la durata di una seduta. Da allora, dunque, girare la clessidra per dare inizio aLeggi altro →

Dov’è mia moglie? Cosa è successo? Perché sono solo? Domande semplici, ripetute a ritmo incalzante, finché i singoli interrogativi si confondono in un’unica invocazione disperata. Salvami e riportami a casa.  Sono passati mesi da quando ho affrontato in un’aula di formazione il tema del declino cognitivo, figura estrema della fragilità. Ora costeggio l’argomento senza il parabordo del ruolo professionale. Sono in visita a un centro diurno per anziani con deficit di memoria ed è questa domanda triplice – Dov’è X? Cosa è successo? Perché sono solo? – che più di ogni cosa impressiona la mia sensibilità, all’inizio. In lei mi sembra si cristallizzi l’atmosfera, come se tuttiLeggi altro →