L’intreccio delle mani è forse l’immagine più potente di quel contatto tra due persone che spezza la solitudine. A noi ricorda la regola aurea della relazione d’aiuto, che non è un “disporsi a fare” per l’altro, ma un modo di “essere con lui”: accanto alle sue paure, al fianco delle sue stanchezze, insieme ai suoi desideri e alle sue speranze. Leggi altro →

Quando si nasce al proprio ruolo di genitori, educatori o – aggiungiamo noi – strumenti della relazione d’aiuto? La riflessione di Franco Nembrini suona scomoda, perché scavalca qualsiasi cedimento al protagonismo e allo zelo di chi si appresta a “fare”, nella presunzione di possedere le chiavi per il ben vivere dell’altro.Leggi altro →

Il padre della teoria della relatività ci regala la sua idea di assoluto: una forza che non è quantificabile, che sfugge al controllo, che non conosce limiti e che per questo, forse, l’essere umano teme e mantiene al di sotto del suo potenziale trasformativo. Noi che amiamo le domande più che le risposte, questa volta non possiamo non essere d’accordo con il grande fisico.Leggi altro →

Ripensiamo al tratto di strada percorso con qualcuno e sentiamo che tutto, dal primo incontro all’ultimo sguardo, ha avuto un senso. I rischi che abbiamo corso sono giustificati, ogni fitta di dolore conosce riscatto, l’ebbrezza di un giorno qualunque ha la cifra dell’eccezionalità. Sappiamo che questo è amore. Qualunque sia la sua declinazione e comunque sia andata. Leggi altro →