Quando si nasce al proprio ruolo di genitori, educatori o – aggiungiamo noi – strumenti della relazione d’aiuto? La riflessione di Franco Nembrini suona scomoda, perché scavalca qualsiasi cedimento al protagonismo e allo zelo di chi si appresta a “fare”, nella presunzione di possedere le chiavi per il ben vivere dell’altro.Leggi altro →

Chiamiamo carabinieri, giudici, insegnanti o psichiatri perché non sappiamo o non vogliamo più assumere i panni scomodi del padre o della madre guastafeste  «Quando i padri prendono l’abitudine di concedere via libera ai figli […], oppure quando i figli presumono di essere uguali ai padri, non li temono più, non si curano di ciò che dicono e non sopportano che parlino […], quando, così stando le cose, anche i maestri tremano dinnanzi agli allievi e preferiscono adularli anziché guidarli con mano ferma sulla retta via […].Questi giovani finiscono per tenere in spregio le leggi, dato che non tollerano più autorità alcuna a loro superiore.In questoLeggi altro →