Chi chiede un aiuto psicologico ha spesso fretta: chiede di andare di corsa, di fare presto, certamente nel desiderio di togliersi rapidamente il fardello dell’inquietudine che opprime Un anziano Sherlock Holmes investiga su un caso accaduto anni prima e ancora non risolto. È una ricerca faticosa la sua: ha 93 anni, vive solo, o meglio non può più confrontarsi con il valido Watson e si è ritirato in campagna, dove tenta di ricostruire i dettagli del caso, benché la memoria deteriorata ostacoli il suo lavoro. Una scena di questo film, Mr. Holmes, il mistero del caso irrisolto, rivela a un certo punto un doloroso episodio: èLeggi altro →

Sembra essere sempre più difficile avere a che fare con il lutto, il dolore e la morte. Come se non potessero far parte delle nostre vite, come se non ci fosse spazio per contattare quella parte di noi stessi Don… Don… Don…Tocchi di campana, quella grossa, isolati tra loro e distanziati da sei inesorabili secondi. Nove tocchi di campana, poi una sequenza più ravvicinata di due oppure tre tocchi in successione. Già dai primi tocchi la gente, gli anziani soprattutto escono di casa, vanno in strada e chiedono: “Chi è?”, allora una ridda di supposizioni: “Potrebbe essere il marito della Gina, è un po’ diLeggi altro →

Quanto è difficile trovare la propria passione? E che succede se, invece, si incontra il vuoto? Quanto, nelle generazioni di adolescenti e post-adolescenti l’ansia di riempire questo vuoto può far deragliare. E gli adulti, in questo, non sono affatto dei semplici osservatori – Cosa desideri? – Fare tanti soldi. – Ok, ma cosa ti piacerebbe diventare? – Un imprenditore. – Un imprenditore di cosa? – Non lo so, mi basta essere alla guida di un’azienda, non voglio lavorare come dipendente. Termina così, in un nulla di concreto, il botta e risposta tra me e un giovane ventenne, indeciso sulla scelta universitaria. Del desiderio, della passioneLeggi altro →

Damiano Rizzi geni sta per «genitori», ma anche per «genio», ossia quella cosa indispensabile che serve a tirar su dei figli. La newsletter nasce da un gruppo di persone che vuole raccontare il lato B della genitorialità. Quindi la parte divertente/drammatica al di là di quella mitologica. I padri al di là delle madri. La famiglia allargata (zii, nonni, compagni, ex mariti, tate, amici) al di là di quella delle statistiche. Insomma: forniamo soluzioni, storie e stratagemmi su come sfangarla. Io ho dato il mio contributo al primo numero con questa intervista: Covid/dove vanno i nonni quando non ci sono più? Come spiegare la morte aLeggi altro →

La toccante esperienza di uno psicologo in una unità ospedaliera che lotta contro il Covid 19 “Bisogna mettere due paia di guanti”:  “Perché, la bestia li può bucare?” “ No”, sorride il collega esperto in malattie infettive, “perché quando togli il destro poi avresti la mano nuda a togliere il sinistro e lì… entra”.  Poi ci sono le mascherine e i camici in tnt, togliere appena fuori dal reparto, poi le sovrascarpe, poi occhio ai gesti di autocontatto….. Comincia così la mia esperienza in Psycological Unit Covid-19, già perché se i preti parlano in latino ed i filosofi in greco, da un po’ gli psicologiLeggi altro →

Cosa ci spaventa della morte? Qual è il movente segreto che l’ha condannata all’ostracismo nella nostra cultura e nella nostra contemporaneità? Secondo Emanuele Severino, la morte è vittima di un grande inganno, che nasconde altre possibilità di lettura. Il richiamo del filosofo può apparire incompatibile con il razionalismo più spinto o con certe visioni celebrative della materia, che in fondo ci rassicurano, perché ciò che vediamo, tocchiamo e manipoliamo è in qualche modo sotto il nostro controllo. Eppure anche certe frontiere della scienza non possono escludere che la morte non sia la fine. Leggi altro →

“Anni colorati”, “Casa della quiete”, “Casa della serenità”… Poi entri: sguardi spenti, come direbbe Montale, agglomerato di eremiti; ciascuno che si guarda la punta dei piedi oppure si annulla con lo sguardo perso nel televisore. Chi di noi non ha mai visitato una Residenza per anziani, chi di noi non se ne è andato con la morte nel cuore e un senso di colpa cosmico? Certo: ci diciamo spesso che la popolazione invecchia sempre più ed è sempre più difficile avere risposte calibrate su nuovi bisogni, bisogni che spesso i soggetti anziani e le loro famiglie non riescono a soddisfare in modo competente ed efficace.Leggi altro →