La forza ha a che fare con la violenza? E la rabbia come la gestiamo? La strada per comprendere quello che la mente a volte rifiuta di guardare resta quella del maneggiare, del gestire, dell’avere sempre a che fare con quella parte di noi che meno conosciamo, che più vorremmo nascondere. E alla quale fatichiamo a dare un nome «Opporre alla ragione della forza, la forza della ragione». Mi risuona questa frase, sentita nella mia Valsesia in riferimento alla seconda guerra mondiale e alla lotta di resistenza partigiana. Quello che appare come un gradevole gioco di parole rimanda a due aspetti fondamentali: se alla ragioneLeggi altro →

Nella nostra società anche l’ingresso in una scuola o in una università, che dovrebbero essere i luoghi dell’educare e dell’apprendere, diventa un obiettivo da raggiungere. Ecco che torna preponderante la necessità di partire dalla propria debolezza e dalla propria fragilità per ritrovare il senso. “Quando sono debole, è allora che sono forte” (Corinzi 2-12.10) Cosa curiosa di questi tempi parlare di debolezza, di fragilità, di crepe della vita e dell’esistenza; ci si sente fuori moda, fuori tempo, fuori luogo.  Tutto intorno a noi rimanda a un’esistenza vigorosa, potente… insomma, una di quelle vite “che non devono chiedere mai”. Tutti ricordiamo quella pubblicità popolarissima un po’Leggi altro →

Nella parola fragilità c’è la stessa radice da cui deriva il termine “frammento” e che dice la nostra essenza. Ciascuno di noi non è che una minuscola parte del tutto, una crepa da nulla nell’Universo delle possibilità. Possiamo cercare di nascondere questa ferita e cavalcare il tempo della forza come se non dovesse mai esaurirsi, oppure decidere di assumere la vulnerabilità che ci abita e, attraverso di lei, respirare l’infinito.Leggi altro →

“Abbi cura di me”. Nella canzone portata da Cristicchi a Sanremo vibra un appello potente, fatto di umiltà e di coraggio. Ci vuole umiltà per dichiararci fragili. E a volte dobbiamo radunare tutto il nostro coraggio per chiedere l’abbraccio, quando il passo si fa incerto e abbiamo paura di cadere. Eppure è proprio questo ciò di cui tutti abbiamo bisogno. Sentire di poterci affidare a qualcuno che sappia starci accanto e che custodisca le nostre debolezze come si fa con un tesoro. La standing ovation a Cristicchi ci sembra un gesto liberatorio. Siamo fallibili e possiamo chiedere aiuto. E in questo c’è un piccolo miracolo.Leggi altro →

Amy Winehouse canta in sottofondo, mentre raduno i pensieri per un progetto di counseling destinato ai giovani che hanno abbandonato la scuola. La voce di lei, in bilico tra graffio e carezza, intona “Back to black”, il suo brano più famoso. Se parafrasiamo il titolo di questo pezzo, possiamo tradurlo con “Indietro, nel buio” e il tutto suona come il canto del destino di Amy Winehouse. La sua vita è una stella che implode a poco a poco, fino a morire, a 28 anni. Sappiamo che certe persone nascono con una dotazione interiore nei confronti delle sfide della vita meno compatta e flessibile di quellaLeggi altro →

Come si spiega la frequenza con cui persone insospettabili si rendono responsabili di sorprendenti malvagità «Anche lui! Ma chi lo avrebbe detto, che un uomo impegnato, attivo sul fronte dei diritti umani potesse arrivare a rapire un bambino! L’altro no, l’altro me lo aspettavo, che schiavizzasse le figlie, con quella faccia… Non è quello che nella serie tv fa la parte del potente ? Si sa che il potere prima o poi induce in certi tipi di tentazioni. Poi in cronaca nera c’è finito anche quello psicologo , perito forense, insegnante universitario stimato e riverito che… beh il controllo lo perdiamo tutti prima o poiLeggi altro →