Se è vero che “il sonno della ragione genera mostri e che un mondo dove vigila la ragione può funzionare bene, vale la pena guardare anche lì, dove forse c’è il mostro e dove si deraglia dal tracciato. Perché proprio lì c’è molto da vivere e scoprire Un uomo seduto con la testa fra le mani, chino su una lapide che sembra dormire. Dietro di lui si levano minacciosi gruppi di pipistrelli neri. Titolo dell’opera: “Il sonno della ragione genera mostri”.  È la celebre tavola di Francisco Goya, lì ad indicare il pericolo del lato oscuro di ognuno di noi.  Bella parola, “ragione”, sempre lì prontaLeggi altro →

Che cos’è l’amore? L’amore del genitore è quello più complesso, che si esprime nella facoltà più dolorosa e difficile, quella di lasciare andare, di fare in modo che i figli si allontanino e camminino con le loro gambe. Quando i figli sono fragili, quando farcela diventa un’operazione ardua e di difficile esito allora contattiamo la peggiore delle paure ovvero non riuscire ad immaginare i nostri figli senza di noi.Leggi altro →

“E”.  Avete mai riflettuto sulla potenza di questa semplice congiunzione?  Occupa pochissimo spazio Lei: il foglio è per i nomi, per gli aggettivi, per i verbi, gli imperatori della storia; quelli sì che danno colore.  Lei vive per tenere insieme. Per riconoscere, conoscere e dare valore, a tutti.  Vive per non chiedere al lettore di scegliere e, così, escludere.  Lei c’è per darci la possibilità di meravigliarci davanti al complessità di un Tutto.  E, così, il Direttore d’orchestra.  Il Direttore che, prendendosi “cura dei suoi musicisti”, li riconosce e li conosce, li ascolta e li guida verso quel Tutto meraviglioso che chiamiamo musica.  In questoLeggi altro →

Cosa ci spaventa della morte? Qual è il movente segreto che l’ha condannata all’ostracismo nella nostra cultura e nella nostra contemporaneità? Secondo Emanuele Severino, la morte è vittima di un grande inganno, che nasconde altre possibilità di lettura. Il richiamo del filosofo può apparire incompatibile con il razionalismo più spinto o con certe visioni celebrative della materia, che in fondo ci rassicurano, perché ciò che vediamo, tocchiamo e manipoliamo è in qualche modo sotto il nostro controllo. Eppure anche certe frontiere della scienza non possono escludere che la morte non sia la fine. Leggi altro →

Vergogna: un’emozione molto intima, che secondo Carofiglio è in qualche modo simile alla capacità di provare dolore. Così come il dolore nel corpo è un segnale che qualcosa non va (una malattia, una tensione, un disturbo che colpisce il fisico), allo stesso modo la vergogna è un segnale che qualcosa non va, dal punto di vista morale. Un’emozione in grado, dunque, di allertare ciascuno in merito al proprio agire. Essere capaci di provare vergogna è, in definitiva, una salvaguardia per l’uomo, perché lo mette al riparo dall’oltrepassare i confini etici e morali, con leggerezza e superficialità. Leggi altro →

La sofferenza psichica può nascere dalla presunzione di avere diritto a una felicità senza ombre e senza deflessioni. Secondo Galimberti, questa aspettativa più o meno conoscia ha una radice cristiana e nasconderebbe hybris, ovvero l’ingenua tracotanza descritta dai Greci, un popolo serio ed educato al senso del limite. Dai Greci possiamo ricavare una formula, sia per godere nel tempo della gioia sia per contenere il male nel tempo del dolore.Leggi altro →

Chi crede, anche nel dubbio si appella a una Risposta più grande, che disegna l’orizzonte e guida il passo nella notte. Eppure, se è un credente autentico, non può non ammutolire di fronte al dolore, allo strappo della perdita, all’inferno che brucia il desiderio di vita dell’innocente piegato dalla sorte. Nembrini vede il bene nascere dalla tragedia. Noi siamo con lui quando decide di restare accanto a chi soffre. Senza parole e senza ricette. Qui ci racconta come.Leggi altro →