“Vi ho ascoltato…”
Cosa vuol dire ascoltare? In un mondo incomprensibile la via dell’ascolto è l’unica via che porta non solo alla comprensione dell’idioma ma a comprendere il sistema di valori, gli stili, la cultura.Leggi altro →
Cosa vuol dire ascoltare? In un mondo incomprensibile la via dell’ascolto è l’unica via che porta non solo alla comprensione dell’idioma ma a comprendere il sistema di valori, gli stili, la cultura.Leggi altro →
Come fanno gli psicologi che tornano a casa a non essere sopraffatti e “appesantiti” dalle storie dei loro pazienti? Come fanno a dormire sereni dopo aver ascoltato storie di sofferenza e di fatica? La chiave è nella relazione, non fuori da essa Diversi sono i luoghi comuni che si aggirano attorno alla mia professione (come del resto, immagino, a molte altre, se non a tutte), ma la domanda che più spesso mi sento rivolgere è: “Ma poi, la sera, quando torni a casa, non ti senti appesantita da tutte le storie che ascolti?”. La sera… in alcuni casi, arrivano anche a chiedermi “ma come faiLeggi altro →
E’ la dimensione passiva del sentire che apre alla possibilità di instaurare una vera relazione Il linguaggio mi ha sempre affascinato, la heidegeriana “dimora dell’essere” mi ha sempre attratto, come se ci fosse sempre qualcosa che sfugge, qualcosa che non si riesce bene a spiegare. Questo sottrarsi continuo, questo saper attrarre e distrarre aprendo un caleidoscopio di significati, da una lato ci lascia spesso frustrati ma, se abbiamo l’ardire e l’ardore di andare oltre, ci permette di accedere ad altri mondi, altri significati, altre dimore. In fondo il nostro lavoro di “psico-qualcosa” consiste proprio in questo, nel cercare di entrare nel linguaggio dell’altro; ogni termine èLeggi altro →
Incontro ogni anno ragazze e ragazzi di 15, 16, 17 anni, studenti di scuola superiore, e ogni volta assisto allo stesso scoraggiante spettacolo: dichiarazioni di giovani senza ideali, senza sogni, senza progetti sul futuro. Li vedo seduti lì, senza distinzione di genere, con quell’aria da duri, in atteggiamento di sfida nei confronti di un nuovo adulto che entra in classe con la pretesa di parlare con loro. «Non sappiamo cosa vuoi, ma non ci interessa», sembrano dirmi, quando non lo dicono esplicitamente. La tentazione, le prime volte, di proclamare che i giovani d’oggi sono allo sbando, alla deriva, l’ho avuta. Poi ho deciso di ascoltarliLeggi altro →
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