Chiamiamo carabinieri, giudici, insegnanti o psichiatri perché non sappiamo o non vogliamo più assumere i panni scomodi del padre o della madre guastafeste  «Quando i padri prendono l’abitudine di concedere via libera ai figli […], oppure quando i figli presumono di essere uguali ai padri, non li temono più, non si curano di ciò che dicono e non sopportano che parlino […], quando, così stando le cose, anche i maestri tremano dinnanzi agli allievi e preferiscono adularli anziché guidarli con mano ferma sulla retta via […].Questi giovani finiscono per tenere in spregio le leggi, dato che non tollerano più autorità alcuna a loro superiore.In questoLeggi altro →

Dov’è mia moglie? Cosa è successo? Perché sono solo? Domande semplici, ripetute a ritmo incalzante, finché i singoli interrogativi si confondono in un’unica invocazione disperata. Salvami e riportami a casa.  Sono passati mesi da quando ho affrontato in un’aula di formazione il tema del declino cognitivo, figura estrema della fragilità. Ora costeggio l’argomento senza il parabordo del ruolo professionale. Sono in visita a un centro diurno per anziani con deficit di memoria ed è questa domanda triplice – Dov’è X? Cosa è successo? Perché sono solo? – che più di ogni cosa impressiona la mia sensibilità, all’inizio. In lei mi sembra si cristallizzi l’atmosfera, come se tuttiLeggi altro →

È una grande emozione che però viene contenuta e organizzata per guarire dalla solitudine e da mille paure A dodici anni si hanno un sacco di paure: paura di non piacere, di non essere forti, intelligenti, paura di essere abbandonati, paura del buio.Paura del buio. Nel mio caso era un assillo, un esame che tutti i giorni cercavo di superare ma che spesso mi incatenava. I miei genitori ebbero una brillante idea, farmi studiare musica, così ogni lunedì sera alle 20.30 andavo a scuola di musica, da solo. Altri tempi, percorrevo una distanza per me all’epoca siderale (300 metri) in solitudine e poi, una voltaLeggi altro →

Tutti dispensano consigli e terapie, e i terapeuti professionisti rischiano di sentirsi fuori tempo e fuori spazio «Sa, io lavoro al bar e ne vedo di cose… Mia moglie poi ha una cartoleria, la sera torna a casa e mi racconta sconvolta gli incontri del giorno, tra una matita e una gomma raccontano la storia della loro vita… Tutte le sfighe del mondo si porta a casa…» «Beh», rispondo io, «avete probabilmente un talento naturale…» Poi penso… e ripenso.Certo non capita tutti i giorni di trovare persone che confidano storie di prorata IVA, dettagli di circuitistica elettronica, algoritmi statistici: questa è roba complicata da lasciareLeggi altro →

“Se non sono abbastanza nero, e non sono abbastanza bianco, e non sono abbastanza uomo, allora dimmi chi diavolo sono io?”. E’ in questa domanda l’essenza della tragedia umana di Don Shirley, il pianista di colore, protagonista di questo intenso Green Book.  Allontanarsi dalle proprie radici, nel tentativo di sfuggire al pregiudizio, alla presunta colpa di essere diverso e ritrovarsi nella torre eburnea della solitudine, alla ricerca della propria identità. Quando ha inizio il viaggio di Shirley, uomo elegante, colto e raffinato, il suo angelo custode è un uomo rozzo, un po’ ignorante, dotato di pugni e pistola. A ricordarci forse che non siamo soli, ma cheLeggi altro →