Qual è la differenza più marcata tra la generazione dei giovanissimi di oggi e quelle che l’hanno preceduta? Secondo Franco Nembrini è il punto ultimo della loro narrazione. Il corpus del racconto, sempre in bilico tra pubblico e privato, resta sostanzialmente lo stesso. A cambiare è la parola conclusiva, che trasforma lo slancio di una rivolta possibile in ripiegamento. Da questa ferita dei nostri giovani, che ha il sapore della rinuncia, occorre ripartire. Senza però nasconderci – pensiamo – le non poche eccezioni che frastagliano il paesaggio. 2020-08-18