Chiamiamo carabinieri, giudici, insegnanti o psichiatri perché non sappiamo o non vogliamo più assumere i panni scomodi del padre o della madre guastafeste  «Quando i padri prendono l’abitudine di concedere via libera ai figli […], oppure quando i figli presumono di essere uguali ai padri, non li temono più, non si curano di ciò che dicono e non sopportano che parlino […], quando, così stando le cose, anche i maestri tremano dinnanzi agli allievi e preferiscono adularli anziché guidarli con mano ferma sulla retta via […].Questi giovani finiscono per tenere in spregio le leggi, dato che non tollerano più autorità alcuna a loro superiore.In questoLeggi altro →

È una grande emozione che però viene contenuta e organizzata per guarire dalla solitudine e da mille paure A dodici anni si hanno un sacco di paure: paura di non piacere, di non essere forti, intelligenti, paura di essere abbandonati, paura del buio.Paura del buio. Nel mio caso era un assillo, un esame che tutti i giorni cercavo di superare ma che spesso mi incatenava. I miei genitori ebbero una brillante idea, farmi studiare musica, così ogni lunedì sera alle 20.30 andavo a scuola di musica, da solo. Altri tempi, percorrevo una distanza per me all’epoca siderale (300 metri) in solitudine e poi, una voltaLeggi altro →

Pubblichiamo qui un sondaggio realizzato, con la collaborazione di Fuoritestata.it, dalla redazione di Zabaione, il giornale studentesco del liceo Parini di Milano. Al centro dell’indagine, le aspettative degli studenti sul loro futuro, a confronto con quelle che erano le prospettive della generazione dei loro genitori di Maria Cattano e Antonio Rezgui Grafici di Filippo Savio Abbiamo posto a un campione di sessanta studenti e novantuno genitori sei domande a risposta sia aperta sia a scelta multipla; le risposte, date in forma anonima, ci hanno fornito dati estremamente interessanti. A quanto pare siamo una generazione più pessimista in confronto a quella dei nostri genitori: trovare lavoro ci sembraLeggi altro →

Non so se capita solo a me, ma ci sono dei film che mi restano in testa per giorni e in genere sono quelli che ho rifiutato o non condiviso. Stanno lì e mi parlano. In questo caso, in verità, risuonano. Mi riferisco a Whiplash, di Damien Chazelle (2014), il film che racconta la storia di un ragazzo che studia musica e del suo maestro, brutale aguzzino, che con i suoi metodi di insegnamento lo porta al limite. Al limite della sua stessa vita. A forza di insulti, sudore e sangue (molto sangue!), Andrew effettivamente arriva a suonare la batteria in maniera magistrale. Ecco cheLeggi altro →