Come altri maestri dell’immagine, ha fatto della relazione una professione, come un raffinato psicologo L’addio a Giovanni Gastel, uno dei più grandi fotografi italiani del nostro tempo, è per me occasione di lasciarmi rapire da una sua intervista su Art Tribune. Oltre alla sua capacità di coinvolgere e all’eleganza della sua narrazione, mi accorgo che le cose che dice e racconta potrebbe dirle, quasi allo stesso modo, chi della relazione ha fatto una professione, lo psicologo, lo psicoterapeuta, il counselor, l’insegnante. Prima legge fondamentale per diventare un artista: “Lavorate sulla vostra differenza, il vostro lavoro deve avere qualcosa di voi. Scegliete una parola che viLeggi altro →

Quando i protocolli finiscono per discriminare ulteriormente i pazienti con problemi mentali “La prima classe costa 1000 lire, la seconda 100, la terza dolore e spavento e puzza di sudore dal boccaporto…” Cosi un giovane Francesco De Gregori descrive il mondo ai tempi del Titanic, un mondo in cui non solo viaggiare ma anche morire aveva le sue priorità e regole. Regole, di questi tempi ne abbiamo viste tantissime, multiformi, buone per arrivare alla fine della settimana e per andare a leggere gli aggiornamenti e i comportamenti da tenere. Come mi è già capitato di scrivere, a mio modo di vedere la fase più delicataLeggi altro →

Una stanchezza di fondo ci ha contagiato un po’ tutti nell’era del Covid: in attesa di tempi migliori possiamo escogitare dei rimedi Fatica. Mi pare sia questa la parola che condensa il vissuto delle persone incontrate di recente. Donne e uomini risparmiati dall’assalto diretto del virus, che scontano un lento logorio.  Nel mio spaccato personale (se escludo le situazioni più drammatiche), da settimane cambiano i volti, ma la cifra resta la stessa. Lavoratrici alle prese con conti che non tornano e figli che si contendono il PC per le lezioni online. Cinquantenni disposti a reinventarsi, ma appesi a una burocrazia che lo smart working nonLeggi altro →

In pericolo c’è la salute non la socialità: perciò chiamiamolo distanziamento sanitario “Mastica e sputa, da una parte il miele… Mastica e sputa, dall’altra la cera”… Faber sempre il nostro Faber poeta e come direbbe Heidegger “guardiano della casa dell’essere”, che sembra indicarci la via, sembra tracciare con mano ferma e sobria la strategia di sopravvivenza per vivere. Separare l’essere dal non essere, il grano dal loglio, il male dal bene. Tutta la nostra vita, sia quella del corpo sia quella della mente, è segnata da questa che possiamo riassumere come una funzione essenzialmente digestiva: assumiamo tutto intero ciò che il mondo ci propone eLeggi altro →

Eugenio Borgna ci consegna la sua riflessione sulla #gentilezza: una qualità inattuale, che il celebre psichiatra inserisce nella costellazione dei gesti della “Cura”. La gentilezza conosce la profondità e si rivolge al singolo là dove la cortesia, con cui viene spesso confusa, parla il linguaggio più superficiale della convenienza sociale. La gentilezza è accorta nello scegliere le parole, ma sa anche abitare il silenzio e farsi carezza muta per sollevare dalla solitudine chi si sente perso, affaticato, deluso o attraversato dal dolore. La gentilezza elude i clamori e può diventare una specie di basso continuo, capace di disinnescare i conflitti nelle relazioni di tutti iLeggi altro →

Due ricercatori della Cornell University hanno analizzato la distorsione cognitiva che rende l’ignorante sicuro di sé McArhur Wheeler, 45 anni, 120 chili di peso per 180 centimetri di altezza si presenta a volto scoperto in banca, armato di pistola, ed effettua una rapina.  Due giorni dopo si dimostra esterrefatto per il fatto che la polizia sia riuscito a catturarlo… esterrefatto perché convinto di essere invisibile alle telecamere. «Eppure me ne sono messo un sacco di succo di limone in faccia, non capisco come abbiate fatto a capire…» Già, il buon Wheeler era convinto che il succo di limone avrebbe in qualche modo neutralizzato le telecamereLeggi altro →