“Se non sono abbastanza nero, e non sono abbastanza bianco, e non sono abbastanza uomo, allora dimmi chi diavolo sono io?”. E’ in questa domanda l’essenza della tragedia umana di Don Shirley, il pianista di colore, protagonista di questo intenso Green Book.  Allontanarsi dalle proprie radici, nel tentativo di sfuggire al pregiudizio, alla presunta colpa di essere diverso e ritrovarsi nella torre eburnea della solitudine, alla ricerca della propria identità. Quando ha inizio il viaggio di Shirley, uomo elegante, colto e raffinato, il suo angelo custode è un uomo rozzo, un po’ ignorante, dotato di pugni e pistola. A ricordarci forse che non siamo soli, ma cheLeggi altro →

“Abbi cura di me”. Nella canzone portata da Cristicchi a Sanremo vibra un appello potente, fatto di umiltà e di coraggio. Ci vuole umiltà per dichiararci fragili. E a volte dobbiamo radunare tutto il nostro coraggio per chiedere l’abbraccio, quando il passo si fa incerto e abbiamo paura di cadere. Eppure è proprio questo ciò di cui tutti abbiamo bisogno. Sentire di poterci affidare a qualcuno che sappia starci accanto e che custodisca le nostre debolezze come si fa con un tesoro. La standing ovation a Cristicchi ci sembra un gesto liberatorio. Siamo fallibili e possiamo chiedere aiuto. E in questo c’è un piccolo miracolo.Leggi altro →

Amy Winehouse canta in sottofondo, mentre raduno i pensieri per un progetto di counseling destinato ai giovani che hanno abbandonato la scuola. La voce di lei, in bilico tra graffio e carezza, intona “Back to black”, il suo brano più famoso. Se parafrasiamo il titolo di questo pezzo, possiamo tradurlo con “Indietro, nel buio” e il tutto suona come il canto del destino di Amy Winehouse. La sua vita è una stella che implode a poco a poco, fino a morire, a 28 anni. Sappiamo che certe persone nascono con una dotazione interiore nei confronti delle sfide della vita meno compatta e flessibile di quellaLeggi altro →

“Papà mi puoi dare una tua foto?” “Va bene, ma per cosa ti serve?” “Così quando muori ti posso rivedere…” (Dialogo tra un padre ed un figlio di 4 anni) È opinione diffusa che il tema delle cure palliative, più in generale, del fine vita stia gradualmente invadendo più aree di riflessione e per certi versi si stia imponendo in diversi campi con un’eco che va ben oltre il suo essere appannaggio degli addetti ai lavori. Scandalosa ed al contempo maledettamente naturale, la fine dell’esistenza è stata gradualmente marginalizzata nell’era della tecnica come datità ultima ed in qualche modo non meritevole di grandi considerazioni.  InLeggi altro →

Pubblichiamo qui un sondaggio realizzato, con la collaborazione di Fuoritestata.it, dalla redazione di Zabaione, il giornale studentesco del liceo Parini di Milano. Al centro dell’indagine, le aspettative degli studenti sul loro futuro, a confronto con quelle che erano le prospettive della generazione dei loro genitori di Maria Cattano e Antonio Rezgui Grafici di Filippo Savio Abbiamo posto a un campione di sessanta studenti e novantuno genitori sei domande a risposta sia aperta sia a scelta multipla; le risposte, date in forma anonima, ci hanno fornito dati estremamente interessanti. A quanto pare siamo una generazione più pessimista in confronto a quella dei nostri genitori: trovare lavoro ci sembraLeggi altro →