Quando si nasce al proprio ruolo di genitori, educatori o – aggiungiamo noi – strumenti della relazione d’aiuto? La riflessione di Franco Nembrini suona scomoda, perché scavalca qualsiasi cedimento al protagonismo e allo zelo di chi si appresta a “fare”, nella presunzione di possedere le chiavi per il ben vivere dell’altro.Leggi altro →

Il padre della teoria della relatività ci regala la sua idea di assoluto: una forza che non è quantificabile, che sfugge al controllo, che non conosce limiti e che per questo, forse, l’essere umano teme e mantiene al di sotto del suo potenziale trasformativo. Noi che amiamo le domande più che le risposte, questa volta non possiamo non essere d’accordo con il grande fisico.Leggi altro →

Chi crede, anche nel dubbio si appella a una Risposta più grande, che disegna l’orizzonte e guida il passo nella notte. Eppure, se è un credente autentico, non può non ammutolire di fronte al dolore, allo strappo della perdita, all’inferno che brucia il desiderio di vita dell’innocente piegato dalla sorte. Nembrini vede il bene nascere dalla tragedia. Noi siamo con lui quando decide di restare accanto a chi soffre. Senza parole e senza ricette. Qui ci racconta come.Leggi altro →

Che la suprema legge alla base dell’economia sia in fondo una “malattia” inguaribile della specie umana? Diverte l’intelligente commento di Emilio Del Giudice, che promette una lunga carriera agli psicologi alle prese con senso di inadeguatezza e vissuti depressivi dell’homo oeconomicusproprio perché impossibilitati a riparare una falla che è “sistematica, strutturale e quindi incolmabile. Forse però la vera sfida è cambiare la legge.Leggi altro →

Qual è il rapporto di Einstein con il divino? Lui stesso parla di stupore per il mistero che risiede negli abissi dell’universo e al fondo del cuore dell’uomo. Lo scienziato a suo agio con le formule si perde come un bambino nell’ammirazione per l’armonia della natura, dove lottano gli opposti, secondo la lezione di Eraclito. E nel comandamento laico che Einstein ci consegna alla fine, la sua religiosità davvero unisce e raccoglie, nel senso originario della parola “religio”, tutti gli abitanti del pianeta.  Leggi altro →

C’è una differenza sostanziale tra sviluppo ed evoluzione. Lo sviluppo persegue una crescita di tipo incrementale: è regolato dalla categoria della quantità e sfocia nell’accumulo. L’evoluzione implica invece un procedere che a un certo punto incontra il salto, la discontinuità qualitativa. Succede qualcosa e niente è più come prima. Nella scienza come nell’esistenza, ogni grande inizio nasce in fondo da una crisi. Leggi altro →

Per non implodere di fronte alla vertigine del possibile, la libertà ha bisogno di confrontarsi con ciò che la limita. Altrimenti ogni azione si blocca, oppure deraglia. Enzo Bianchi ricorda che decidere significa “tagliar via”: escludere delle alternative per assumere su di noi la scelta che ci corrisponde. La libertà non può affermarsi senza rinuncia. E in questo non c’è contraddizione, bensì condizione prima per diventare ciò che siamo. Leggi altro →

La tentazione di considerare le parole solo un mezzo per comunicare risponde al bisogno umanissimo di attingere a categorie semplici per orientarci in un mondo complesso. Si corre così, però, un duplice pericolo: da un lato svilire il potere delle parole, dall’altro sottovalutare il rapporto tra queste e chi detiene il potere. Quanto è attuale oggi questa riflessione? Leggi altro →