La Cappella Sistina che vediamo oggi non è quella di trent’anni fa. In qualche modo, sono proprio due diverse realtà. Quanto c’è del nostro sguardo, parziale e soggettivo, in quella che chiamiamo verità? Quanto dei nostri giudizi, pregiudizi e scorciatoie? Anni fa, più di trenta ormai, mio fratello, che all’epoca frequentava il liceo artistico e già allora era appassionato ed esperto di arte, in un assolato dopopranzo mi intrattenne per diverse ore spiegandomi che stava studiando Michelangelo e in particolare la Cappella Sistina, quelle volte in cui il maestro aveva impresso a imperitura memoria la Genesi e altri passaggi dell’Antico Testamento. Colpiva particolarmente l’atmosfera moltoLeggi altro →

Spesso siamo così presi dal controllare ogni movimento dei nostri figli, dal voler sapere ogni cosa della loro giovane vita, che finiamo col dimenticare che mentre noi guardiamo loro, loro guardano noi. Carl Gustav Jung prima e un geniale Franco Nembrini ora, ci ricordano che ciò che passa nella difficile azione di “tirar su” i figli, è l’esempio, ciò che loro osservano in noi.Leggi altro →

Un adolescente in crisi con la scuola che è anche un campione di videogiochi, un programmatore in erba che non trova il suo metodo di studio, uno studente universitario alle prese con la disciplina. E la soluzione, che non va cercata dove sembra più facile trovarla «In cosa sei veramente bravo?» «Ai videogiochi non mi batte nessuno, sono cinquecentesimo nella classifica mondiale di Rainbow Six Siege», mi risponde un giovane adolescente che si avvia sulla strada di una probabile bocciatura. «Sono bravo a programmare», mi dice genericamente un altro, che incontro sulla stessa via. «Ma se la scuola fosse un videogioco?», insisto con il primo, dopoLeggi altro →

Passiamo la vita a cercare di essere perfetti, ci sforziamo di corrispondere a un’idea di perfezione che – in realtà – poco ha a che fare con l’essere umano. Forse vale la pena guardarla per tempo, la vitalità dell’imperfezione Un uomo cammina su una strada di campagna, sulle spalle un bilanciere con un secchio per lato. Da giorni sta trasportando l’acqua dal pozzo verso il campo arido presso il quale ha deciso di coltivare. I secchi però sono bucati e perdono acqua, perciò il vecchio quando arriva al campo ha perso quasi la metà del prezioso liquido, ma lui sembra sereno, sembra non occuparsi dellaLeggi altro →

Un elogio della lentezza, che permette di entrare nelle cose, di farne esperienza piena, di scoprire la dignità e la bellezza di trovare noi stessi, di scoprire che in fondo andiamo bene così come siamo, inseguendo il modello che vediamo lentamente crescere in noi «Sbrigati! Non farti sempre aspettare!», «Sei lento, datti una mossa!». La mia infanzia è stata costellata da questo tipo di “inviti”, che sono diventati col tempo una specie di mantra e che, pian piano, come spesso accade con le cose di quando siamo piccoli, entrano dentro di noi in profondità, fino a farci sentire diversi, fino a convincerci che abbiamo qualcosaLeggi altro →

Lo sguardo dell’altro mi aiuta a definirmi ma può diventare una prigionia, una confusione di aspettative soddisfatte e deluse. E la solitudine, che poco sopportiamo, può essere la chiave per tornare a noi stessi e capire ciò che profondamente ci appartiene «C’è una maschera per la famiglia, una per la società, una per il lavoro. E quando sei solo, resti nessuno» (L. Pirandello) A leggere queste parole, leggerle di corsa o facendo surf sui possibili significati, si potrebbe pensare che dunque l’unico modo per sentire se stessi sia proprio quello di entrare in un ruolo, di connettersi con il mondo di fuori. Certamente il nostroLeggi altro →

In un momento storico in cui capire chi ha torto e chi ha ragione appare sempre più difficile, è necessario rivoluzionare la prospettiva, cambiare il linguaggio e provare a guardare la complessità Piccola storiella berbera: due persone stanno litigando. Un loro comune conoscente, vedendo che non si trova una linea comune di accordo, pensa di portarli dal saggio del villaggio, uomo giusto ragionevole e retto. Il primo entra nella tenda del saggio, spiega le proprie ragioni e il saggio sentenzia: “Hai ragione”. Entra il secondo, spiega le proprie ragioni e il saggio sentenzia: “Hai ragione”. A questo punto l’amico, sentendosi tradito dal saggio, irrompe nellaLeggi altro →

Il cammino verso l’autonomia e l’indipendenza passa attraverso la costruzione, spesso molto faticosa, di una presenza interna, di un “oggetto interno” che non ci faccia sentire soli. E questo vale per chi compie il cammino tanto quanto per chi lo accompagna. Che con quella costruzione deve aver già avuto a che fare. A volte accade che quando faccio il mio lavoro mi interroghi su come possiamo aiutare le persone a conquistare una posizione di maggiore indipendenza, di maggiore autonomia. Un traguardo, questo, che implica la costruzione, spesso molto faticosa, di una presenza interna o, come si dice dalle mie parti, di un oggetto interno cheLeggi altro →

In un momento storico in cui capire chi ha torto e chi ha ragione appare sempre più difficile, è necessario rivoluzionare la prospettiva, cambiare il linguaggio e provare a guardare la complessità Piccola storiella berbera: due persone stanno litigando. Un loro comune conoscente, vedendo che non si trova una linea comune di accordo, pensa di portarli dal saggio del villaggio, uomo giusto ragionevole e retto. Il primo entra nella tenda del saggio, spiega le proprie ragioni e il saggio sentenzia: “Hai ragione”. Entra il secondo, spiega le proprie ragioni e il saggio sentenzia: “Hai ragione”. A questo punto l’amico, sentendosi tradito dal saggio, irrompe nellaLeggi altro →

Il tradimento della fiducia rappresenta una ferita difficile da rimarginare e che spesso provoca escalation di azioni, reazioni, risentimenti e accuse. Ma quanto è importante, nelle relazioni, avere a che fare anche col nostro “lato che tradisce”? Samuele, 8 anni, classe terza elementare, frequenta una scuola ritenuta di ottimo livello in una città di provincia del Nord Italia. Un giorno torna a casa e racconta ai genitori quanto è accaduto in classe quella mattina. La maestra, mentre interroga, incarica i bambini non interrogati di stare a turno alla lavagna e scrivere i nomi dei bambini che non si comportano bene. Samuele è un bambino unLeggi altro →