FASE 2, IL MOMENTO DELLA RESPONSABILITÀ
La civiltà nasce dunque dal momento in cui pensiamo abbia un senso prenderci cura del più fragile, sia esso bambino, anziano, malato nel corpo o nella mente Un femore rotto, un femore rotto e poi guarito… Questo, parola di Margaret Mead, “è stato il primo segno di civiltà, di comunità”. Gli studenti intono a lei la guardavano con stupore, cosa c’entra poi un osso della gamba con la civiltà, con l’essere una comunità? Fatto è che se lo stare insieme non è dotato di significati, se non abbiamo ancora la capacità diproteggere il più fragile, un femore rotto è morte sicura. La persona impossibilitata aLeggi altro →
Il diritto di avere paura
Tra i vissuti che costellano la ripresa dopo l’emergenza legata al coronavirus c’è la paura. Proviamo a leggerne la cifra oltre la superficie.Leggi altro →
DA QUESTO VIRUS IL CORPO HA SUBITO FERITE INVISIBILI
Alcesti Alliata La mancanza di approcci fisici ha alterato i nostri sistemi psichici: occorrerà grande delicatezza per tornare a rapporti normali con gli altri Che fine ha fatto il corpo, nel tempo sospeso della pandemia? Non mi riferisco al corpo intaccato dal virus, al dramma dei tanti corpi malati che si sono ritrovati tragicamente soli, anche nell’ora estrema, ma al corpo di tutti coloro che sono rimasti indenni. . Il corpo che in questi mesi non ha più potuto liberamente esprimersi, cantare, recitare, correre, danzare, fare sport. Certo, anche in quarantena le persone hanno recitato, cantato, fatto sport o lezione: le abbiamo viste passare ovunqueLeggi altro →